4 Marzo ore 17.30 – Ricerca, Territorio e Innovazione

Reti d’impresa e nuovi distretti. Siamo all’industria 4.0?

Le sfide delle imprese italiane si giocano sull’internazionalizzazione e globalizzazione?….
 
 

Giorgia Giovannetti, Prorettore Relazioni internazionali Università Firenze: “Vanno coinvolte le piccole e medie aziende italiane per le quali è più difficile internazionalizzarsi. È molto costoso essere presenti su mercati lontani. Serve un sistema bancario che funzioni per accompagnare l’internazionalizzazione. Se io produco scarpe e vado in Cina ma la Cina non chiede scarpe, non riesco a fare profitti. Quindi mi servono informazioni sui mercati, sui settori, mi servono informazioni sui concorrenti. È molto diverso se il mio concorrente è la Germania o il mio concorrente è la Cina”.

Marco Bardazzi, Executive Vice-President e Direttore Comunicazione Esterna ENI: “Quando si hanno le dimensioni per esempio di ENI, fare impresa in Italia e all’estero è un’avventura entusiasmante perché si può essere presenti in tutte le parti del mondo con delle caratteristiche ‘italiane’, che altri non hanno. ENI ha un approccio diverso rispetto ai suoi competitors, fin dai tempi di Mattei. Ed è proprio l’italianità che rende diversa ENI. Le imprese italiane si collocano in un punto diverso rispetto ai grandi colossi mondiali, per quanto riguarda le dimensioni e i risultati. C’è comunque una crescita della presenza italiana in tantissimi settori”.
 
 

Andrea Pontremoli, Amministratore Delegato Dallara Automobili: “È aumentato lo spazio dove noi imprese possiamo operare e questa è una cosa molto positiva. Globalizzazione vuol dire poter lavorare in tutto il mondo, portando valore aggiunto.  Per essere competitivi in un mondo globale non si può pensare di essere competitivi solo come singola azienda ma ogni azienda deve fare qualcosa per rendere competitivo il proprio territorio perché la sfida sarà fra territori e non fra singole aziende. Le imprese italiane sono di due categorie: chi lavora sull’alto valore aggiunto ha un futuro brillante perché riesce a lavorare sull’innovazione e gli altri rincorrono; chi invece lavora sulla pura efficienza e sul basso costo è destinato a cambiare modello di businness”.