11 febbraio ore 9.30 – Comunicazione e politica

Il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 come è stato raccontato dai mezzi di comunicazione? E’ il tema che è stato affrontato nel primo focus della seconda giornata di Eunomiamaster 2017 in corso a villa Morghen a Firenze.
 

Pier Francesco Lotito Vice Presidente Comitato Scientifico Eunomia: “L’Italia dopo il Referendum – La XII edizione sarà l’occasione per far partire un’analisi su una nuova fase per l’Italia e l’Europa sui i grandi protagonisti della scena politica sociale: i partiti, le Istituzione e governi territoriali”
 
 

Paolo ManciniProfessore Ordinario di Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Perugia. : “I mezzi di comunicazione hanno fatto un buon lavoro; si trattava di un referendum costituzionale su un tema complicato, definito infatti di “ingegneria costituzionale”; i giornali hanno informato i cittadini – penso a Corriere della Sera e La Stampa, in particolare – hanno dato informazioni dettagliate, indicato quali temi erano in discussione e le scelte che si ponevano agli elettori. Accanto a questo però si sono ripetuti degli atteggiamenti tipici del giornalismo italiano cioè quello di privilegiare lo scontro e il conflitto: ancora una volta se non c’è scontro l’evento non fa notizia”.
 
 

Massimo FrancoGiornalista Corriere della Sera:“Sul referendum costituzionale c’è stata una militarizzazione della televisione di Stato, e in parte dei giornali per il sì che hanno teso ad avere una posizione militante smentita dall’opinione pubblica. Noi del Corriere credo che siamo stati più obiettivi e abbiamo cercato rendere conto delle ragioni di tutti. Il referendum comunque ci ha confermato che la sconnessione tra opinione pubblica e mass media è forte e credo che gli stessi vincitori non fossero così in sintonia con l’opinione pubblica che anche loro non capissero fino in fondo i sommovimenti dietro al referendum”.